Stipendio colf e badanti 2023: le tabelle con i nuovi importi aggiornati dopo l’ultimo aumento

Colf e badanti, aumenta lo stipendio dal 1° gennaio 2023: ecco le nuove tabelle con i minimi contributivi aggiornati dal ministero del Lavoro.

Dal 1° gennaio 2023 lo stipendio dei lavoratori domestici, compresi colf e badanti, aumenta in quanto viene adeguato al costo della vita.

L’incremento è pari all’80% dell’inflazione rilevata dall’Istat per il 2022, pari all’11,5%: ne risulta che lo stipendio di colf e badanti cresce del 9,2%, come ufficializzato dalla circolare del ministero del Lavoro – pubblicata il 18 gennaio – con cui è stata pubblicata la tabella con i minimi retributivi aggiornati. La rivalutazione è totale, invece, per le indennità di vitto e alloggio, per le quali quindi l’aumento è dell’11,5%.

Una brutta notizia per le famiglie, le quali devono già fare i conti con l’inflazione, come pure per i pensionati per i quali l’aumento sarà solamente in parte compensato dall’aumento della pensione riconosciuto a seguito della rivalutazione. Tra caro bollette e l’inflazione che ormai ha colpito tutti i settori, bisognerà dunque farsi carico di un ulteriore costo che, a seconda dello stipendio percepito, va dai 1.000 ai 1.800 euro in più all’anno.

Alla luce delle ultime modifiche, quindi, è bene consultare le tabelle pubblicate dal ministero del Lavoro con le quali si risponde alla domanda su qual è la paga minima per chi lavora in ambito domestico.

Nello stabilire lo stipendio da corrispondere a colf e badanti, il datore di lavoro privato deve attenersi a quanto stabilito dal contratto nazionale di categoria. È qui, infatti, che vengono fissati i cosiddetti minimi retributivi dello stipendio di colf e badanti.

A tal proposito, l’articolo 38 stabilisce che ogni anno la commissione nazionale – in cui figurano tanto le parti datoriali quanto i sindacati dei lavoratori – si riunisce per trovare un accordo sull’aumento dello stipendio. Sono tre gli incontri possibili e nel caso in cui non dovesse esserci accordo allora gli stipendi vengono adeguati d’ufficio dal ministero del Lavoro, tenendo conto dell’80% dell’inflazione per le retribuzioni e del 100% dello stesso tasso per i valori convenzionali di vitto e alloggio.

Le tre riunioni di quest’anno si sono concluse con un nulla di fatto, in quanto le parti sociali – ritenuta la necessità assicurare un aumento adeguato a una platea di lavoratrici e lavoratori già di per sé fragili – sono rimaste ferme nella loro posizione.

Ecco che dunque siamo arrivati al risultato riassunto nelle tabelle seguenti, appena ufficializzate dal ministero del Lavoro. A tal proposito, ricordiamo che tale aggiornamento riguarda tutti gli assistenti familiari – quindi non solo colf e badanti ma anche, ad esempio, baby sitter – i quali giovano di un incremento stipendiale come indicato nelle tabelle seguenti.

La prima tabella è quella che riguarda i lavoratori conviventi a servizio intero, i quali appunto dispongono anche del vitto e dell’alloggio. Per questi i minimi salariali, sono i seguenti:

 

 

La seconda tabella, invece, riguarda solamente i lavoratori conviventi ma a servizio ridotto, inquadrati nei livelli C, B e B super. Si tiene conto di questa tabella anche per gli studenti di età compresa tra i 16 e i 40 anni che frequentano corsi di studio validi ai fini del conseguimento di un titolo riconosciuto.

 

Per quanto riguarda i lavoratori domestici non conviventi, invece, i minimi retributivi sono fissati a livello orario.

Nel caso poi di personale non infermieristico che viene assunto per prestazioni – discontinue – assistenziali di attesa notturna, sono previsti due livelli di differente inquadramento, quali:

  • per assistenza di persone autosufficienti: inquadramento nel livello B super, con un valore mensile di 1.137,23 euro;

  • per persone non autosufficienti: nel caso di personale non formato il livello d’inquadramento è il C super, con uno stipendio mensile di 1.288,87 euro. Per il personale formato, invece, il livello d’inquadramento è il D super 1.592,17 euro.

La busta paga di colf e badanti e date di pagamento dello stipendio

È l’articolo 33 del CCNL lavoro domestico a stabilire le regole per la consegna della busta paga e per le date di pagamento dello stipendio previsto. Nel dettaglio, la busta paga deve contenere alcune informazioni basilari, quali:

  • retribuzione minima contrattuale (come visto sopra);

  • eventuali scatti di anzianità;

  • eventuale superminimo;

  • lavoro straordinario e festività

  • compenso sostitutivo di vitto e alloggio, calcolato secondo i valori contenuti nella seguente tabella. 

 

Quando si paga lo stipendio

La busta paga andrà redatta in duplice copia e va obbligatoriamente firmata dal lavoratore. Solitamente il giorno di paga viene deciso in accordo tra datore di lavoro e lavoratore, nel periodo compreso tra il 1° e il 10° giorno del mese successivo a quello a cui fanno riferimento le competenze.

Tra gli obblighi del datore di lavoro c’è anche quello di consegnare la Certificazione unica entro il mese di marzo dell’anno successivo.

Tredicesima e quattordicesima per colf e badanti

Colf e badanti hanno diritto alla tredicesima, pagata come per gli altri lavoratori prima delle festività natalizie. Nel caso dei lavoratori impiegati con orario full time il calcolo dell’importo della tredicesima è semplice: basterà moltiplicare la retribuzione mensile per il numero di mesi di lavoro svolti durante l’anno, e poi dividere il risultato per i 12 mesi dell’anno.

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